La casa NZEB: una proposta per il clima mediterraneo
Tecnici e ricercatori stanno lavorando per identificare possibili modelli di edifici a consumo di Energia Quasi Zero adatti al contesto climatico italiano. Un apposito studio individua una efficace soluzione che traguarda i nuovi obblighi di risparmio energetico considerando anche gli aspetti legati alla stagione estiva ed all’ottimizzazione dei costi.
La nuova Direttiva Europea EPBD recast, promuove il miglioramento della prestazione energetica degli edifici tenendo conto sia del comfort degli ambienti, sia delle condizioni climatiche e stabilisce di calcolare i livelli ottimali dei requisiti minimi di prestazione energetica in funzione dei costi.
In Italia, l’edificio a energia quasi zero viene definito come un edificio ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico risulta molto basso o quasi nullo, ed è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta all’interno del confine del sistema.
L’Università Politecnica delle Marche (AN), ha promosso una ricerca per l’identificazione di un modello di edificio NZEB (Nearly Zero Energy Building) che possa raggiungere dapprima fabbisogni di energia primaria molto bassi, e successivamente annullare quest’ultimo mediante l’uso di energia prodotta da fonti rinnovabili.
Nell’articolo allegato viene presentato il caso di studio di uno degli edifici di riferimento richiesto dalla Direttiva Europea: il piccolo condominio. Nel caso specifico è stato necessario adeguare l’edificio scelto ai nuovi standard energetici operando delle modifiche a livello geometrico e costruttivo.
Il primo obiettivo dello studio è stato la definizione di un involucro edilizio che potesse rispondere al meglio alle esigenze della Direttiva Europea, successivamente si è focalizzata l’attenzione anche sugli aspetti impiantistici.
I risultati preliminari hanno inoltre evidenziato che nei nuovi edifici “a energia quasi zero” caratterizzati da involucri edilizi molto performanti, il fabbisogno energetico sarà percentualmente molto più influenzato dalle dispersioni per ventilazione, pertanto in futuro non sarà più possibile trascurare le problematiche legate alla ventilazione degli ambienti e che la sola ottimizzazione dell’involucro verticale non è un intervento sufficiente per progettare un edificio NZEB.
Vengono presentate due diverse soluzioni alla ventilazione: una naturale e una forzata che sebbene non giungano al “consumo zero”, permettono un guadagno tale da permettere la compensazione del fabbisogno energetico attraverso tecnologie rinnovabili come impianti fotovoltaici e solari termici.
L’edificio NZEB dovrà quindi essere necessariamente una combinazione ideale tra tecnologia costruttiva e impianti tecnologici installati, compresi quelli per produrre energia rinnovabile.