Procedure di calcolo semplificate e valutazioni dinamiche
La valutazione del fabbisogno energetico di un edificio in fase di progetto comporta analisi di notevole complessità che rimandano all’uso di strumenti di simulazione sofisticati.
Per determinare in modo preciso il comportamento dell’involucro edilizio è necessario ricorrere a valutazioni di tipo dinamico, che considerino la variabile temporale, correlata agli effetti della capacità termica dei materiali, nel computare i fenomeni di trasmissione del calore.
Le procedure di calcolo sono state tradotte in norme di derivazione
CEN (Comitato Europeo di Normazione), e costituiscono il riferimento su cui si basano
anche i decreti nazionali di recepimento della EPBD, la Direttiva UE sull’efficienza
energetica degli edifici. Tali norme prevedono una procedura di calcolo semplificata a regime stazionario.
Negli ultimi anni le metodologie di calcolo semplificate vengono applicate dai progettisti mediante l’utilizzo di software di calcolo specifici: la procedura normata è quindi implementata dalle varie software house ed esposta all’utente attraverso un’interfaccia di input per l’inserimento dei dati necessari per il computo.
Dato che il progettista è sollevato da ogni onere di calcolazione, perché non applicare nei software per il calcolo del fabbisogno energetico degli edifici degli algoritmi più sofisticati che includano valutazioni a regime dinamico?
Quali risultati si potrebbero ottenere dall’utilizzo di tali metodologie pur mantenendo un input simile a quanto richiesto dalle procedure semplificate previste dalla normativa?
Nel presente articolo vengono riassunti alcuni casi di approfondimento sul tema, affrontati confrontando il fabbisogno energetico dell’edificio determinato tramite procedure di derivazione CEN con quello stimato dal codice di calcolo dinamico denominato DOE-2 (LBL, 1994).
I risultati del confronto sono particolarmente interessanti ed evidenziano come l’utilizzo di algoritmi sofisticati consenta di apprezzare i vantaggi dati dalla capacità termica dell’involucro edilizio, determinando differenze energetico-prestazionali sostanziali, soprattutto in riferimento alle condizioni climatiche caratteristiche del territorio nazionale.