Comportamento e verifica dei tamponamenti soggetti ad azioni sismiche
Un’azione sismica può determinare due problematiche in relazione all’integrità delle strutture di tamponatura di un edificio: lo spostamento interpiano dovuto alla diversa capacità di spostamento tra telaio e tamponamento, e la resistenza fuori piano, dato che le azioni sismiche ortogonali al piano del tamponamento possono indurre effetti espulsivi dello stesso.
Le due problematiche identificate possono inoltre interagire tra di loro, in particolare un danneggiamento nel piano può comportare una riduzione di resistenza fuori piano.
Alla luce di tutto ciò, in caso di azioni orizzontali come quelle sismiche, la presenza della tamponatura non può essere trascurata a priori, dato che farlo potrebbe condurre a condizioni a sfavore di sicurezza.
Diviene necessario verificare la prestazione della tamponatura secondo i criteri e le prescrizioni normative. Particolare enfasi è posta sulla sua prestazione fuori piano, dato che questa problematica sta ricevendo particolare attenzione nel mondo delle costruzioni in seguito anche ai danni registrati nel terremoto de L’Aquila, in cui molti tamponamenti hanno sofferto fenomeni di espulsione fuori piano.
Relativamente al comportamento fuori piano, le NTC 2008 impongono di eseguire la verifica della resistenza fuori piano, per evitare effetti espulsivi dovuti alle azioni sismiche ortogonali al piano del tamponamento.
Nell’articolo vengono ampiamente illustrati i metodi di verifica delle tamponature sottoposte ad azioni sismiche, secondo quanto prescritto dalle normative vigenti (spostamento di interpiano, progettazione e verifica fuori piano), oltre a indicare possibili soluzioni per evitare l’espulsione delle stesse.
La discussione dei criteri e metodi di progettazione e verifica del tamponamento soggetto ad azioni sismiche permette di trarre alcune conclusioni riguardo i diversi livelli di vulnerabilità al variare della tecnica costruttiva con cui può essere realizzato.
Emerge innanzitutto che realizzare un tamponamento aderente alla struttura a telaio permette di realizzare delle condizioni al contorno favorevoli per l’assorbimento delle azioni fuori piano. La flessione verticale che si manifesta con il meccanismo “ad arco” risulta più resistente del semplice ribaltamento del tamponamento non aderente.
Oltre all’importanza del vincolo tra tamponatura e telaio, è chiaro anche il ruolo giocato dalla snellezza della tamponatura stessa. Questo aspetto emerge chiaramente considerando le due possibilità di collasso per il meccanismo “ad arco” per instabilità nel caso di pannelli snelli e per raggiungimento della resistenza a compressione per muri “tozzi”.
Data l’importanza dell’argomento e le lacune che si riscontrano, si stanno conducendo
e promuovendo ricerche sperimentali presso l’Università degli Studi di Padova e l’Università degli Studi di Pavia, per approfondire la conoscenza del comportamento dei tamponamenti monostrato e a doppia parete, e per sviluppare metodi di calcolo oltre che tecniche costruttive atte a migliorare il livello di sicurezza della progettazione.